Accusato di naufragio mortale si dichiara innocente

Un uomo accusato di aver pilotato una barca in cui sono morte 13 persone si dichiara innocente, sostenendo di essere stato costretto a farlo sotto minaccia.

Un uomo senegalese, M.N., è stato accusato di essere il pilota di una barca che è naufragata nel settembre 2023 vicino a Fuerteventura, causando la morte di 13 persone. L’uomo si è dichiarato innocente davanti alla Corte di Las Palmas, sostenendo di essere stato costretto a pilotare la barca sotto minaccia. M.N. ha raccontato di essere stato minacciato con una pistola, insieme ad altre quattro persone, per prendere il timone dell’imbarcazione. Ha affermato di non avere esperienza nella navigazione e di essere salito a bordo solo con l’intenzione di emigrare in Europa. La barca, partita dal Marocco con 52 persone a bordo, si è rotta durante il viaggio, causando la tragedia. La Procura ha attribuito l’incidente alla scarsa qualità della barca e all’inesperienza dei piloti. Tuttavia, l’avvocato di M.N. ha messo in dubbio l’affidabilità delle prove presentate, sostenendo che non dimostrano la colpevolezza del suo cliente. Ha sottolineato che altri testimoni hanno confermato la presenza di un altro pilota, con il volto coperto, che era il vero responsabile della navigazione. La Procura ha riconosciuto che M.N. intendeva emigrare in Europa e ha ridotto la richiesta di condanna da 14 anni a 8 anni e mezzo per reati legati all’immigrazione clandestina e per omicidio colposo plurimo. Il processo si è concluso con la dichiarazione dell’imputato, dopo l’audizione di due testimoni protetti e di due agenti di polizia coinvolti nelle indagini.

Questo caso mette in luce i rischi e le tragedie legate all’immigrazione clandestina. Le persone disperate, in cerca di una vita migliore, si affidano spesso a trafficanti senza scrupoli che mettono a repentaglio la loro vita. Le autorità si trovano di fronte alla sfida di contrastare questo fenomeno, garantendo al contempo la sicurezza e i diritti dei migranti.