Aragona: il piano per le alte temperature si attiva con nove zone delimitate

La divisione in regioni isoclimatiche permetterà di rendere più efficaci le allerte e di ridurre la mortalità attribuibile alle ondate di calore.

La direzione generale della Salute Pubblica del Governo di Aragona ha già attivato il Piano di Azioni Preventive per gli effetti delle alte temperature sulla salute, prima che a livello nazionale. Quest’anno include un’importante novità: l’inizio della suddivisione in regioni isoclimatiche per implementare un controllo e un monitoraggio individualizzato, mentre il sistema precedente contemplava solo le tre province.

Così, sono state predefinite nove zone dall’Agenzia Statale di Meteorologia (Aemet), in cui è stata stabilita una soglia di temperatura massima, che attiverebbe l’allerta in caso di superamento:

Ribera del Ebro de Zaragoza: soglia di temperatura massima di 37 gradi

Sur de Huesca: soglia di temperatura massima di 36,4 gradi

Ibérica Zaragozana: soglia di temperatura massima di 36,2 gradi

Bajo Aragón de Teruel: soglia di temperatura massima di 35,7 gradi

Cinco Villas de Zaragoza: soglia di temperatura massima di 35,5 gradi

Centro de Huesca: soglia di temperatura massima di 33,2 gradi

Albarracín y Jiloca: soglia di temperatura massima di 32,8 gradi

Gúdar y Maestrazgo: soglia di temperatura massima 31,2 gradi

Pirineo Oscense: soglia di temperatura massima 29,8 gradi

L’obiettivo di questa misura è rendere le allerte più efficaci e ridurre la mortalità attribuibile alle ondate di calore. La direttrice generale della Salute Pubblica del Governo aragonese, Nuria Gayán, spiega che, con questo sistema, “le allerte per temperature estreme avranno molta più precisione”. “L’Aragona è un territorio molto esteso e la situazione di ogni provincia è molto diversa nella sua stessa area, come possiamo vedere nei Pirenei rispetto alla capitale Huesca o nel Bajo Aragón rispetto a Teruel”, ha sottolineato.

Questa nuova metodologia coesisterà in questa stagione con la suddivisione in province, come si faceva fino ad ora. Per quanto riguarda l’attivazione, il Piano in Aragona è già iniziato il 6 maggio scorso e a livello nazionale partirà il prossimo 15 maggio. Tuttavia, le allerte per regioni isoclimatiche inizieranno il 3 giugno per disporre di un sistema unificato di comunicazione delle allerte.

La popolazione target di questo Piano sono tutti i residenti in Aragona, ma si pone particolare enfasi sulle cure che devono adottare le persone di età superiore ai 65 anni e i minori di 5 anni, le donne in gravidanza, le persone con malattie croniche (cardiovascolari, respiratorie, neurologiche o renali), le persone che assumono farmaci in modo cronico o consumano quantità eccessive di alcol. Anche le persone con mobilità ridotta, i lavoratori all’aperto e le persone che praticano sport all’aperto.

Le allerte vengono rese note a tutte le istituzioni che possono aiutare a prevenire effetti nocivi sui più vulnerabili. Pertanto, vengono avvisate le residenze per anziani, i centri sanitari, i servizi sociali, ma anche i servizi di prevenzione dei rischi sul lavoro delle aziende. Dalla direzione generale della Funzione Pubblica è stato inoltre elaborato un piano di prevenzione per le alte temperature per il personale del Governo di Aragona, che nelle prossime settimane sarà pubblicato sul BOA.

I principali consigli da seguire per proteggersi dalle alte temperature sono: mantenere una buona idratazione, evitare l’esposizione all’esterno nelle ore centrali della giornata, rinfrescarsi e cercare riparo in luoghi climatizzati, utilizzare abiti leggeri, pasti leggeri e prestare particolare attenzione alle persone vulnerabili.

In Aragona, tra il 1° giugno e il 15 settembre 2023 sono stati registrati 4.045 decessi, di cui 147 attribuibili alle alte temperature. Questi decessi si sono verificati soprattutto alla fine del mese di agosto, in particolare nella settimana 34, con 66 decessi, e nella settimana 35, con 27 decessi. Per quanto riguarda il profilo, quasi il 100% si è verificato in persone di età superiore ai 65 anni e di queste, il 77,5% in persone di età superiore agli 85 anni. Solo due di quei 147 decessi attribuibili al caldo non avevano raggiunto i 65 anni.

Per quanto riguarda i decessi per colpo di calore, sono ancora in fase di studio tutti i casi del 2023, ma sono già stati identificati sei decessi per questa causa. Il resto sono casi vulnerabili per altri processi di salute e che hanno visto aggravato il loro stato fino al decesso a causa dell’eccesso di calore registrato nel corso di diverse giornate.