L’Università dei Paesi Baschi si schiera con la Palestina e interrompe i legami con Israele

L'Università dei Paesi Baschi (UPV/EHU) ha approvato un manifesto a sostegno della Palestina, intitolato "Manifiesto de apoyo a Palestina ante la catástrofe humanitaria en Gaza".

L’Università dei Paesi Baschi (UPV/EHU) ha preso una posizione decisa sulla scena internazionale approvando un manifesto a sostegno della Palestina, intitolato “Manifiesto de apoyo a Palestina ante la catástrofe humanitaria en Gaza”. Questo documento, approvato dal Consiglio Direttivo dell’università, riflette un fermo impegno per i diritti umani ed esprime un esplicito rifiuto di ogni forma di terrorismo e violenza.

L’università ha deciso non solo di concentrarsi sulla solidarietà con il popolo palestinese, ma anche di intraprendere azioni concrete per rivedere ed evitare relazioni commerciali o accademiche con entità che non rispettano i diritti umani o le risoluzioni delle Nazioni Unite riguardanti la Palestina.

Nella sua dichiarazione, la UPV/EHU ha chiesto l’immediata attuazione delle decisioni della Corte Internazionale di Giustizia rivolte a Israele per prevenire atti di genocidio e ha chiesto l’apertura di canali per l’ingresso di aiuti umanitari a Gaza. Inoltre, sollecita la cessazione degli attacchi e dell’assedio alla popolazione civile e chiede la fine dell’invio di armi a Israele, insieme alla liberazione di tutte le persone rapite e ingiustamente imprigionate.

Nonostante la ferma posizione dell’università, la Rete per la Palestina del Campus di Leioa della UPV/EHU ha criticato il manifesto come “insufficiente”. Secondo questa organizzazione, il testo minimizza la gravità della situazione classificando il genocidio come una catastrofe umanitaria e condannando il terrorismo senza riconoscere la natura politica del conflitto. La Rete per la Palestina ha chiesto misure più concrete ed efficaci, come la creazione di una commissione per garantire che l’università non intrattenga rapporti con aziende che collaborano con il regime israeliano e per promuovere la trasformazione della UPV/EHU in un’università libera dall’apartheid.

Il manifesto ha anche generato un dibattito sulla responsabilità delle istituzioni educative nei conflitti internazionali e sul loro ruolo nella promozione dei diritti umani. Mentre alcuni vedono questo passo come un modello da seguire, altri sostengono che potrebbe influire sulle relazioni accademiche e sulla collaborazione internazionale in settori come la ricerca e l’istruzione.

La decisione dell’Università dei Paesi Baschi di schierarsi con la Palestina e di interrompere i legami con Israele si inserisce in un contesto di crescente tensione nella regione. Negli ultimi mesi, si è registrata un’escalation di violenza a Gaza, con migliaia di vittime palestinesi. La comunità internazionale ha espresso preoccupazione per la situazione e ha chiesto la fine delle ostilità.

L’iniziativa dell’UPV/EHU è stata accolta con favore da molti studenti e attivisti, che la considerano un importante passo verso la giustizia e la pace. Tuttavia, ha anche suscitato critiche da parte di coloro che ritengono che l’università dovrebbe rimanere neutrale nei conflitti politici.

Il dibattito sulla posizione dell’UPV/EHU evidenzia la complessità del conflitto israelo-palestinese e le sfide che le istituzioni educative devono affrontare quando si tratta di questioni di giustizia sociale e diritti umani.