Andalucía, terza regione spagnola per prostituzione: un fenomeno complesso e sfaccettato

Un'indagine dell'associazione In Género rivela che l'Andalucía è la terza regione spagnola con il maggior numero di persone coinvolte nella prostituzione, evidenziando la necessità di un approccio basato sui diritti umani.

Andalucía si posiziona come la terza regione in Spagna con il più alto numero di persone coinvolte nella prostituzione. Questa sconcertante realtà è emersa da un’indagine condotta dall’associazione In Género, specializzata nell’assistenza alle vittime di tratta e sfruttamento sessuale. Lo studio ha rivelato che in Spagna ci sono tra le 25.000 e le 30.000 persone in situazione di prostituzione, con una prevalenza di donne.

L’indagine, basata su oltre 4.500 questionari, ha evidenziato che la Comunità di Madrid, la Catalogna, l’Andalucía e le Isole Canarie sono le regioni con il maggior numero di persone coinvolte nella prostituzione. Circa il 45% di queste persone lavora in bordelli, il 51% in appartamenti privati e il restante 4% in strada.

In Género ha svolto un ruolo cruciale nell’assistenza alle persone in situazione di prostituzione, offrendo supporto e accompagnamento in nove comunità autonome. Nel 2023, l’associazione ha assistito 6.055 persone, di cui l’87% erano donne cisgender, il 9,7% donne transgender, il 3% uomini cisgender e lo 0,2% uomini transgender. L’associazione ha effettuato 21.798 interventi in 837 luoghi dove si svolge la prostituzione, tra cui appartamenti privati (62,8%), bordelli (33,2%) e strade (2,5%).

Tra le persone assistite, sono state identificate 914 possibili vittime di sfruttamento sessuale, 47 possibili vittime di tratta e 35 donne hanno denunciato aggressioni sessuali. La maggior parte delle persone assistite aveva un’età compresa tra i 23 e i 42 anni (76,8%), seguite da quelle tra i 43 e i 79 anni (18%) e tra i 18 e i 22 anni (5,2%).

L’indagine ha anche evidenziato la vulnerabilità economica delle persone coinvolte nella prostituzione. Il 95% di loro ha carichi familiari e il 63,2% è arrivato in Spagna con obiettivi diversi dalla prostituzione. Circa un terzo ha fatto ricorso ai servizi sociali, mentre il 47,8% non ne è nemmeno a conoscenza.

In Género ha sottolineato l’importanza di un approccio basato sui diritti umani, che rispetti le decisioni delle persone coinvolte nella prostituzione e offra loro alternative di vita. L’associazione si è dichiarata neutrale rispetto al dibattito abolizionista/regolamentarista, ma ha chiesto che le persone in situazione di prostituzione siano coinvolte nei processi decisionali che le riguardano.

La situazione in Andalucía e in Spagna richiede un’attenta riflessione e un’azione concreta per affrontare le sfide poste dalla prostituzione, garantendo la protezione dei diritti umani e la dignità di tutte le persone coinvolte.

L’indagine di In Género ha rivelato che la maggior parte delle persone coinvolte nella prostituzione in Spagna sono straniere, provenienti principalmente da Colombia, Paraguay, Repubblica Dominicana, Venezuela, Romania, Brasile, Ecuador, Perù e Cuba. Il 36,9% di loro si trovava in una situazione amministrativa irregolare.

L’associazione ha espresso preoccupazione per il progetto di legge che mira a punire la tercería locativa, sostenendo che potrebbe avere un impatto negativo sull’accesso alla casa per tutti i migranti e costringere le donne a una clandestinità pericolosa. In Género ha anche chiesto che le misure punitive contro i clienti non ricadano sulle donne.