Migliaia di persone si riuniscono a Palma per difendere la lingua catalana

La manifestazione, organizzata dall'Obra Cultural Balear (OCB), ha visto la partecipazione di migliaia di persone che hanno chiesto al governo di difendere il catalano dalle "politiche involutive" di "una minoranza fanatica".

Palma, 5 maggio 2024 – Migliaia di persone si sono riunite oggi nella Plaça Major di Palma per chiedere all’amministrazione di difendere la lingua catalana dalle “politiche involutive” di “una minoranza fanatica” che, a loro avviso, hanno caratterizzato i primi mesi di questa legislatura.

La manifestazione, organizzata dall’Obra Cultural Balear (OCB), ha visto la partecipazione di circa 40.000 persone, secondo l’OCB, e 7.000 secondo la polizia locale. L’evento, noto come Diada per la Llengua, ha ricevuto il sostegno di oltre 60 entità e piattaforme della società civile di Maiorca.

La Diada per la Llengua è iniziata alle 17:30 in Plaça de la Porta Pintada con l’arrivo della ‘fiamma’ del Correllengua, portata dall’OCB, da Joves de Mallorca per la Llengua e da rappresentanti della società civile. La ‘cercavila’ ha poi proseguito lungo Sant Miquel fino a Plaça Major, dove si è svolto l’evento principale.

Il presidente dell’OCB, Antoni Llabrés, ha dichiarato che lui e le migliaia di persone che hanno partecipato alla Diada per la Llengua si sono riuniti oggi “per responsabilità” per difendere il catalano perché, come lingua propria di questa comunità autonoma, vogliono che sia “viva in tutti gli ambiti della vita pubblica”.

Llabrés ha esortato i poteri pubblici a “rispettare il loro obbligo statutario di proteggerla e promuoverla” e, allo stesso tempo, ha chiesto alle “forze politiche democratiche di fare fronte comune” contro coloro che, a suo avviso, sono “una minoranza fanatica” che “vuole farla sparire”.

Ha inoltre chiesto specificamente al PP di “tornare al consenso statutario” e di “cessare le misure involutive che hanno caratterizzato questo nefasto inizio di legislatura”. “Presidente Prohens, basta, si ravveda perché è ancora in tempo. Abbandoni lo scontro linguistico, smetta di creare conflitti e problemi dove non ce n’erano”, ha detto Llabrés, mentre la folla si univa alle sue parole con fischi e grida di “basta”.

“Smetta di andare a braccetto con gli intolleranti”, ha aggiunto Llabrés, rivolgendosi alla presidente del Govern, perché “non possiamo permettere che l’odio di questi intolleranti condizioni le politiche pubbliche di questo paese, sequestri la democrazia e rompa la convivenza”.

Anche il presidente di Joves de Mallorca per la Llengua, Pau Emili Muñoz, è intervenuto durante l’evento principale per ringraziare le “oltre 20.000 persone che hanno partecipato al Correllengua” di quest’anno, che per la prima volta è stato interinsulare, per “dimostrare che la lingua – il catalano – è ben viva” e che la “difenderanno ogni volta che sarà necessario”.

Mar Grimalt e Miquela Lladó hanno letto il manifesto della Diada per la Llengua, in cui hanno rivendicato i diritti linguistici dei cittadini con l’obiettivo che il catalano “sia uno strumento di coesione sociale”, che “si possa usare sempre, senza paura né complessi, in qualsiasi circostanza e di fronte a qualsiasi interlocutore”.

L’evento principale della Diada per la Llengua, che non si svolgeva dal 2019, si è concluso con un’azione collettiva in cui i partecipanti hanno sollevato delle mappe individuali di Maiorca con i colori della ‘senyera’.

Alla Diada per la Llengua hanno partecipato anche rappresentanti politici dei partiti di sinistra, PSIB-PSOE, MÉS per Mallorca e Podemos. Tra i socialisti, si è distinta la presenza della loro segretaria generale e presidente del Congresso, Francina Armengol, che in seguito, in un messaggio pubblicato sul social network ‘X’, ha sottolineato l’importanza di “difendere ciò che ci unisce, rivendicare ciò che ci identifica, celebrare ciò che siamo”.