23° anniversario dell’assassinio di Giménez Abad: un appello alla memoria e alla verità

La famiglia di Manuel Giménez Abad, assassinato da ETA nel 2001, chiede di mantenere vivo il ricordo delle vittime e di contrastare la disinformazione.

Saragozza, Spagna – Sono passati 23 anni da quel tragico 6 maggio 2001, quando Manuel Giménez Abad, presidente del Partito Popolare di Aragona, fu assassinato dalla banda terroristica ETA. In occasione di questo triste anniversario, la famiglia di Giménez Abad, il Partito Popolare di Aragona e le Cortes di Aragona hanno organizzato una serie di eventi commemorativi per onorare la sua memoria e ribadire l’importanza di mantenere vivo il ricordo delle vittime del terrorismo.

L’evento principale si è svolto in Calle Corona de Aragón, nel luogo esatto in cui Giménez Abad fu colpito a morte. La vedova, Ana Larraz, e il figlio Borja, testimone oculare dell’omicidio, hanno deposto una corona di fiori in memoria del marito e padre. Borja Giménez Larraz ha sottolineato l’importanza di preservare la memoria delle vittime, soprattutto in un momento in cui i partiti politici eredi di ETA stanno guadagnando terreno.

È fondamentale spiegare cosa è successo, perché non è normale, né salutare per una società, che un partito incapace di condannare il terrorismo aumenti i suoi seggi e diventi la seconda forza politica, quasi la prima, nei Paesi Baschi“, ha affermato Borja Giménez Larraz.

Il presidente del PP di Aragona, Jorge Azcón, ha ribadito l’importanza di difendere i valori democratici, il dialogo e la moderazione, principi per i quali Giménez Abad ha perso la vita. Azcón ha anche criticato gli accordi tra il PSOE e Bildu, il partito politico considerato erede di ETA.

Le Cortes di Aragona hanno ospitato il tradizionale “Omaggio alla parola” in memoria di Giménez Abad. Manuel Giménez Larraz, figlio maggiore del politico assassinato, ha messo in guardia sulla “fragilità” della cultura democratica e sui pericoli della disinformazione. Ha sottolineato che le fake news prosperano perché esiste una società disposta a crederci. Per combattere la disinformazione, ha affermato, è necessario non solo individuare la fonte, ma anche lavorare sull’etica dei cittadini.

Preferiamo consumare disinformazione che confermi le nostre teorie, costruendo così una sorta di verità preconcetta, molto servile ai nostri pregiudizi, e risparmiandoci la fatica di ragionare, di pensare, di dubitare, di arrivare persino alla conclusione che potremmo sbagliarci e dover cambiare opinione. Le fake news trovano terreno fertile in questo mondo di verità assolute e settarismi, in cui la fragilità dei nostri valori civici e del nostro spirito critico inizia a essere preoccupante“, ha spiegato Manuel Giménez Larraz.

L’omicidio di Manuel Giménez Abad è rimasto irrisolto per oltre 20 anni, fino a quando, nel settembre 2023, il terrorista Mikel Carrera, alias “Ata”, è stato condannato a 30 anni di carcere come autore materiale del delitto. Tuttavia, ci sono ancora circa 300 omicidi di ETA irrisolti.

La Fundación Giménez Abad, creata in memoria del politico assassinato, si dedica alla promozione della cultura democratica, della convivenza e della lotta al terrorismo.