Celebrazione del 600° anniversario del Real Monasterio de Santa Dorotea a Burgos

Il nunzio apostolico del Papa in Spagna ha presieduto una messa solenne per commemorare il 600° anniversario del Real Monasterio de Santa Dorotea a Burgos.

Burgos, Spagna – Il Real Monasterio de Santa Dorotea, dimora delle canonichesse regolari lateranensi di Sant’Agostino, ha ospitato una solenne messa di ringraziamento per celebrare i 600 anni dalla sua fondazione nella città di Burgos. La messa è stata presieduta da Monsignor Bernardito Cleopas Auza, nunzio apostolico del Papa in Spagna, e concelebrata dall’arcivescovo di Burgos, Mario Iceta, dall’arcivescovo emerito di Burgos, Fidel Herráez, dal vescovo emerito di Jaén, Ramón del Hoyo López, e da oltre una dozzina di sacerdoti.

L’evento è stato il culmine di una serie di celebrazioni organizzate dalle religiose per commemorare questo importante anniversario. Il nunzio è arrivato al monastero accompagnato dall’arcivescovo di Burgos e dall’arcivescovo emerito, accolto da una comitiva di benvenuto guidata dalla madre federale dell’Ordine, madre Irene Estadella, dalla priora della comunità, suor Pilar Fernández, e da un numeroso gruppo di religiose provenienti da Arceniega (Álava), Palencia e Palma.

Durante la sua omelia, il nunzio ha ripercorso la storia del Real Monasterio e il legame che l’ordine religioso ha con la sua isola natale, Bohol, dove sono già presenti tre fondazioni di queste monache. Ha poi approfondito il significato delle letture del giorno, collegandole ai messaggi che San Giovanni Paolo II e Papa Francesco hanno trasmesso alla vita contemplativa.

Monsignor Auza ha citato le parole di San Giovanni Paolo II rivolte alle carmelitane, in cui affermava che esse “attingono dal Cuore di Cristo tutte le ricchezze, vivendolo e donandolo a tutti”. Ha inoltre citato Papa Francesco, che ha descritto la vocazione contemplativa come “non custodire le ceneri, ma alimentare un fuoco che arde”.

Il nunzio ha sottolineato l’importanza dell’amore nella vita contemplativa, spiegando che “al consegnare al Signore la vita nella contemplazione, si tiene conto che, se si è soli, lo si è per gli altri. Non è una vita di egoismo, occupati nei nostri interessi che spesso possiamo colorare di spiritualità. E questa solitudine non è separazione. Non è nemmeno indifferenza o disprezzo per quanto è uscito dalle sue mani. È separazione da tutto ciò che non è amore, cioè da tutto ciò che non è necessario”.

Ricordando Sant’Agostino e i tre punti fondamentali della sua vita e del suo insegnamento, Monsignor Auza ha affermato che “possiamo dire che è l’Amore che trasforma le anime rendendole interiori; è l’amore che ci riunisce in uno nella comunità; è l’amore, in terzo luogo, che ci dà la percezione del bisogno per soccorrerlo con misericordia, soprattutto con la disponibilità al bisogno sempre urgente della Chiesa nel servizio dell’evangelizzazione nella missione”.

Dopo la celebrazione eucaristica, le religiose hanno invitato il nunzio a conoscere la comunità e le strutture del monastero, condividendo con lui un pranzo di fraternità. Le sorelle di origine filippina hanno poi offerto un piccolo recital musicale con una canzone in tagalog.

Il Real Monasterio de Santa Dorotea è un luogo di grande importanza storica e spirituale per la città di Burgos e per l’ordine delle canonichesse regolari lateranensi di Sant’Agostino. La celebrazione del 600° anniversario è stata un’occasione per riflettere sulla ricca storia del monastero e sul suo ruolo nella vita della Chiesa e della comunità locale.

La presenza del nunzio apostolico ha sottolineato l’importanza di questo anniversario e il sostegno della Santa Sede alla vita contemplativa. Le parole di Monsignor Auza hanno offerto un’ispirazione per le religiose e per tutti coloro che sono chiamati a vivere una vita di preghiera e di servizio.